Morgan, matto da legare di Karel Reisz – 1966

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Leonie (Vanessa Redgrave), una giovane donna dell’alta borghesia inglese, riesce finalmente a divorziare da Morgan Delt (David Warner), un pittore stravagante, mezzo matto, figlio di due scapestrati genitori trotzkisti. L’uomo, innamorato follemente della donna, non si rassegna all’idea di perderla e nella speranza che lei receda dalla sua decisione prova di tutto. Per tenerla sotto pressione, decide di accamparsi in auto sotto casa sua, si introduce furtivamente nel suo appartamento e disegna una falce e martello sul dorso del suo barboncino, sulle finestre delle camere e sul suo prezioso pianoforte a coda. Non pago, inserisce un sistema sonoro che disturba Leonie ogni qual volta fa l’amore con Charles, il suo nuovo amante e infine, con l’aiuto di un suo amico lottatore, la rapisce. Irriducibile, il giorno delle nozze di Leonie e Charles, vestito da scimmione, seminerà il panico tra gli invitati. Come prevedibile, Morgan finirà in manicomio. Leonie gli confesserà che il bambino che ha in grembo è suo e, nell’ultima scena, una ripresa dall’alto ci rivela che Morgan, ha composto in un’aiuola una gigantesca falce e martello.

Film irriverente, ironico, dissacrante e grottesco firmato da uno dei più originali registi del Cinema Free inglese. E se Morgan è descritto come un adolescente, incapace di tollerare frustrazioni e abbandoni, Leonie spicca per la sua spudorata ambivalenza nei confronti del suo ex marito. Borghese annoiata e insoddisfatta, prima lo rifiuta, poi si concede a lui perché è un tipo stravagante, geniale, divertente e del tutto opposto a Charles, l’uomo grigio che sposerà in seconde nozze. Irresistibili le scene di Morgan che va al cimitero con la madre a deporre fiori sulla tomba di Karl Marx. Gustosissimi i riferimenti etologici, i piccoli inserti documentaristici sulla vita degli animali e gli elementi fantastici che Reisz inserisce nel film. Morgan si identifica prima in Tarzan, e sogna di essere Johnny Weissmuller che salva Jane, poi in King Kong che salva Ann. Pregevole le sequenze oniriche e su tutte l’incubo di Morgan che sogna che sua moglie e le guardie russe della rivoluzione lo crivellano di proiettili.